A cura dell’Opera di Santa Maria del Fiore
martedì 17 maggio dalle 16.45 alle 18:30– Sala Brambilla
Relatori:
Vincenzo Vaccaro (consigliere Opera di Santa Maria del Fiore): L’opera di Santa di Maria del Fiore
Samuele Caciagli (Responsabile Ufficio Tecnico Opera di Santa Maria del Fiore – Rup): L’articolazione di un intervento di restauro su un testo monumentale complesso. Il caso del Battistero di San Giovanni.
Beatrice Agostini (Responsabile Ufficio Restauri Opera di Santa Maria del Fiore – Progettazione e Direzione dei lavori): Il Battistero di San Giovanni: un restauro monumentale tra marmi e mosaici.
Annamaria Giusti (Consulente storico-artistica): “Qua vengano tutti coloro che vogliono vedere cose mirabili”: i mosaici del Battistero di Firenze
Leonardo Paolini (Direttore operativo consolidamento strutturale): Un consolidamento chirurgico.
“Qua vengono tutti coloro che vogliono vedere cose mirabili” si legge, entrando attraverso la Porta del Paradiso, nello zodiaco di marmi intarsiati sul pavimento del Battistero di Firenze. Cose mirabili come i bellissimi mosaici parietali trecenteschi raffiguranti profeti, vescovi e cherubini oggetto di questo intervento di restauro.
Il restauro delle pareti interne, iniziato nei primi mesi del 2018 e rivelatosi essere fin da subito molto complesso, si concluderanno a luglio 2022. L’intervento ha riguardato un delicato consolidamento strutturale e il restauro delle superfici marmoree, costituite dalla bicromia di marmi bianchi e verde di Prato, e quello del sistema decorativo a mosaico realizzato con una particolarissima tecnica che si attesta come unicum nel panorama internazionale delle tecniche musive. L’importanza del luogo, l’estrema complessità del contesto storico-artistico e, non ultimo, lo stato di fatto dell’intero monumento e del suo sistema decorativo hanno imposto un rigoroso approccio specialistico, reso necessario da una frammentarietà dei dati iniziali in possesso dei progettisti, dalla complessità e dall’unicità degli elementi di cui si compongono i mosaici e nel caso specifico dalla difficoltà dovuta al non potersi affidare alle tecniche di restauro e di indagine comuni. È così che la forte artigianalità e ingegnosità da cui hanno avuto origine questi mosaici si sono riflesse e riproposte, di necessità, all’interno del lavoro di restauro, dove c’è stata l’esigenza di sperimentare, rielaborandolo e riadattandolo in maniera innovativa il patrimonio di conoscenze tecniche tradizionali.
Anche gli aspetti strutturali sono stati trattati puntualmente con tecniche ad hoc per il monumento e le sue patologie.
Sotto vari aspetti, quindi, questo intervento rappresenta oggi un momento fondativo per la conoscenza e la sistematizzazione dei dati relativi a questo monumento, divenendo un caposaldo certo di quelle che saranno le future pratiche manutentive, di restauro o di ricerca nel Battistero, ma anche per la comprensione e l’approfondimento di quel patrimonio artistico che da questi mosaici ha tratto ispirazione.


"Cantiere di restauro delle pareti interne del Battistero di Firenze - Courtesy Opera di Santa Maria del Fiore, foto Claudio Giovannini" Florence Baptistery's restoration site - Courtesy: Opera di Santa Maria del Fiore, photo by Claudio Giovannini