Dal Museo ai musei, dai musei al Museo: come nasce il Museo della Natura e dell’Uomo dell’Università di Padova

Dal Museo ai musei, dai musei al Museo: come nasce il Museo della Natura e dell’Uomo dell’Università di Padova

Venerdì 26 aprile – 11.00 – 13.00 | Sala Sottani

Un patrimonio con più di 200mila reperti naturalistici e antropologici, costruito nei secoli, ha portato alla nascita di quattro collezioni storiche patavine: Mineralogia, Geologia e Paleontologia, Zoologia e Antropologia. Fino al 2022 queste collezioni andavano a costituire quattro musei separati.

Il 23 giugno 2023, l’Università di Padova, al termine delle celebrazioni per gli 800 anni dalla sua fondazione, ha riunito in un unico luogo, il Museo della Natura e dell’Uomo (MNU), parte di questo prezioso patrimonio. Il nuovo percorso museale narra, in modo scientifico, lo sviluppo del pianeta Terra: un sistema in evoluzione, dalle forme di vita del passato al divenire delle specie viventi, agli intrecci tra la specie umana e l’ambiente. Il tutto con un allestimento coinvolgente, multimediale e interattivo.

Il lavoro che ha portato all’apertura del Museo della Natura e dell’Uomo ha comportato un dialogo continuo e costruttivo tra l’università, la direzione lavori, la commissione scientifica, i conservatori, i tecnici museali e i restauratori, coordinandosi con le diverse attività al fine di rispettare i tempi prestabiliti per l’inaugurazione della nuova struttura museale.

L’estrema eterogeneità delle collezioni conservate in museo, che spaziano dal minerale all’animale tassidermizzato, dal fossile al reperto etnografico, ha comportato il coinvolgimento di differenti professionisti del Restauro, con più di dieci ditte specializzate impiegate. Inoltre, trattandosi di collezioni storiche, spesso ci si è trovati di fronte alla mancanza di documentazione su eventuali restauri fatti in passato o sulle tecniche e/o materiali utilizzati, ciò ha comportato il coinvolgimento di altre professionalità, che in alcuni casi ha portato allo sviluppo di un lavoro interdisciplinare. È stato quindi necessario progettare le diverse fasi degli interventi di eseguirsi, sia per rispettare i tempi prestabiliti sia per eseguire il restauro curandone tutti gli aspetti, compresa anche la documentazione, l’attività di cantiere, ecc.

I diversi interventi di restauro hanno interessato complessivamente 70 minerali, 2196 reperti geopaleontologici (rocce e fossili), 192 reperti zoologici e 976 reperti antropologici, per un totale che supera i 3400 beni culturali.

Confrontando le esperienze di restauro maturate con beni così diversi tra loro, si può confermare, ancora una volta, come la ricerca e la diagnostica siano strumenti indispensabili per il restauro dei beni culturali.

A noi conservatori e ai tecnici del museo resta il compito mettere in atto tutte quelle pratiche atte a conservare, nel migliore dei modi, questo prezioso patrimonio, in modo da tramandarlo integro alle generazioni future.

 DURATA E TIPOLOGIA DI EVENTO

2 ore, workshop

NOMI ESATTI DEI PROMOTORI E DEI SOGGETTI CHE PARTECIPERANNO ALLA REALIZZAZIONE DELL’EVENTO

Promotore: Centro di Ateneo per i Musei, Università degli Studi di Padova

Relatori: Mariagabriella Fornasiero, Marzia Breda, Simone Molinari, Nicola Carrara - Centro di Ateneo per i Musei, Università degli Studi di Padova

Interventi:

  • Dal Museo di Geologia e Paleontologia a Sezione del MNU (Mariagabriella Fornasiero)
  • Animali in viaggio - la sezione di Zoologia dalla sede di via Jappelli al MNU (Marzia Breda)
  • Dalle collezioni storiche di mineralogia alla nascita della sezione "Alessandro Guastoni" (Simone Molinari)
  • Un patrimonio riscoperto: storia delle collezioni antropologiche e dei loro restauri (Nicola Carrara)

 

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